Vissuti gli eventi degli ultimi giorni, il Giorno della Memoria acquisisce un significato ancora più importante.
Il grave attacco antisemita al supermercato kasher in cui un uomo assetato di sangue ha ucciso innocenti, solo perché mosso da un’odio ingiustificabile, lascia ferite profonde in noi esattamente come l’attentato al giornale satirico Charlie Hebdo del 7 gennaio che ha causato 9 vittime e 12.
Il grave attacco antisemita al supermercato kasher in cui un uomo assetato di sangue ha ucciso innocenti, solo perché mosso da un’odio ingiustificabile, lascia ferite profonde in noi esattamente come l’attentato al giornale satirico Charlie Hebdo del 7 gennaio che ha causato 9 vittime e 12.
Si tratta degli attentati terroristici col maggior numero di vittime a Parigi dal 1961.
Fonte di speranza è stata la manifestazione dell’11 gennaio quando per le strade di Parigi ha sfilato un corteo di due milioni di persone che han detto “no” alla violenza.
Solo pochi giorni fa l’esercito nigeriano ha fissato intorno a 2000 il numero delle vittime di Boko Haram fra i civili, a seguito della strage di Baga. Per Amnesty International si tratta del peggior massacro da sempre da parte di Boko Haram.
Se nel XXI secolo la libertà di parola non è ancora garantita, se gli ebrei continuano a morire perché ebrei, se la violenza ha la meglio sul dialogo, non possono che nascere in me interrogativi senza risposta.
Che cosa abbiamo imparato da 10 milioni di vittime di tutte le etnie dell’Olocausto, dai 50 milioni totali della Guerra?
C’è ancora speranza per una società civile, per un mondo giusto?
La risposta dello Shomer è “Sì”!
Da Shomrim dobbiamo impegnarci a trasmettere i nostri valori di pace e fratellanza, preservare la nostra identità e cercare il dialogo costante coi nostri vicini.
Da Shomrim dobbiamo fare memoria, affinché ciò che è successo non venga dimenticato e non accada, mai più.
Fonte di speranza è stata la manifestazione dell’11 gennaio quando per le strade di Parigi ha sfilato un corteo di due milioni di persone che han detto “no” alla violenza.
Solo pochi giorni fa l’esercito nigeriano ha fissato intorno a 2000 il numero delle vittime di Boko Haram fra i civili, a seguito della strage di Baga. Per Amnesty International si tratta del peggior massacro da sempre da parte di Boko Haram.
Se nel XXI secolo la libertà di parola non è ancora garantita, se gli ebrei continuano a morire perché ebrei, se la violenza ha la meglio sul dialogo, non possono che nascere in me interrogativi senza risposta.
Che cosa abbiamo imparato da 10 milioni di vittime di tutte le etnie dell’Olocausto, dai 50 milioni totali della Guerra?
C’è ancora speranza per una società civile, per un mondo giusto?
La risposta dello Shomer è “Sì”!
Da Shomrim dobbiamo impegnarci a trasmettere i nostri valori di pace e fratellanza, preservare la nostra identità e cercare il dialogo costante coi nostri vicini.
Da Shomrim dobbiamo fare memoria, affinché ciò che è successo non venga dimenticato e non accada, mai più.
Chazak ve’Ematz, Elena, Nesharim